Il Riformista – 8 Aprile 2020
DI ELEONORA MONGELLI
In una decisione unanime, pronunciata lo scorso 25 marzo da remoto a causa dell’emergenza Covid-19, la Corte suprema del Regno Unito ha dichiarato che il governo britannico ha agito contro la legge nel fornire informazioni agli Stati Uniti, in un caso giudiziario, senza ottenere da essi garanzie sulla non applicazione della pena di morte. Si tratta del caso di Shafee El Sheik e Alexanda Kotey, due ex cittadini britannici, accusati di essere membri di uno dei più feroci gruppi jihadisti, noto come “The Beatles”, che operava in Siria e che è stato responsabile dell’omicidio di cittadini britannici e statunitensi. Catturati nel gennaio 2018, trattenuti dalle forze curde in Siria per 18 mesi e attualmente sotto la custodia degli Stati Uniti in Iraq, se condannati, potrebbero essere giustiziati.
Il caso è stato sollevato dalla madre di El Sheik, Maha Elgizouli, che ha presentato ricorso contro la decisione dell’allora ministro dell’Interno britannico Sajid Javid.