IL DOCUFILM DELLA FIDU CONTRO LA SCHIAVITÙ IN MAURITANIA

La nostra campagna per l’abolizione della schiavitù – tuttora praticata in diverse parti del mondo, e in particolare in alcune regioni della Mauritania – si è dotata di uno strumento particolarmente incisivo: il docufilm, prodotto dalla FIDU e realizzato da Marco Piantoni, “L’asino che vola”, che partendo da una sintetica storia del Paese mostra le lotte del movimento nonviolento contro la schiavitù guidato da Biram Dah Abeid. Il docufilm si avvale anche di riprese effettuate sul posto durante la missione condotta per la FIDU da Marco Piantoni, Antonio Stango e Nicolas Salvi nel giugno 2019, in occasione delle elezioni presidenziali cui Biram era candidato con uno straordinario sostegno popolare. È stato selezionato da importanti festival nazionali e internazionali e durante il Social World Film Festival di Napoli è stato pubblicato online, in esclusiva, su RAI Cinema.

Nel corso del 2021 “L’asino che vola” (con riferimento a qualcosa che sembra impossibile ma che si può sognare che accada) ha ottenuto il Public Award come “Best Documentary Short” al River Film Festival di Padova e una menzione speciale al Visioni Corte International Short Film Festival di Gaeta. È inoltre in proiezione dal 7 al 13 novembre all’Africa International Film Festival di Lagos, Nigeria, dal 16 al 20 Novembre al Festival internazionale del cortometraggio accordi @ disaccordi di Napoli e il 21 novembre al Malatesta short Film Festival di Cesena.

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Con la ripresa degli eventi pubblici, la FIDU ha anche organizzato una serie di proiezioni con dibattito in diverse città italiane. Dopo un’anteprima a Roma alla Sala Stampa della Camera dei Deputati il 15 luglio, abbiamo invitato in Italia Biram Dah Abeid per commentare insieme il tema affrontato dal documentario e conoscere la situazione attuale dei diritti umani nel Paese.

Il 15 settembre all’Anfiteatro Fausto di Terni, con il patrocinio di quel Comune, l’evento di presentazione del docufilm si è svolto davanti a un pubblico di oltre 150 persone. Prima della proiezione, che ha ricevuto un lunghissimo applauso, sono intervenuti il presidente della FIDU Antonio Stango e i presidenti dei Comitati FIDU di Terni e di Roma (sostenitori della campagna) David Guiducci a Alessandro Gioia. Ad introdurli Matteo Paloni del “Collettivo Catena”. In conclusione, il presidente della sezione Italia di IRA Mauritania Yacoub Diarra, il regista del documentario Marco Piantoni (cofondatore del Comitato FIDU di Terni) e infine Biram Dah Abeid, accolto con calore e affetto dal pubblico. Coinvolgente la sua testimonianza di discendente di schiavi, primo nato libero nella sua famiglia e impegnato con determinazione e coraggio in una campagna di valore universale. Biram si è detto certo che l’abolizione della schiavitù sarà conquistata, poiché “la storia non si può fermare”.

Altre proiezioni in presenza di Biram si sono svolte il 17 settembre a Roma nella sede dell’Associazione “21 luglio”, con intervento della vicepresidente della FIDU Eleonora Mongelli, e il 18 settembre al Palazzo Boncompagni di Arpino – città di Cicerone – su invito di quella amministrazione comunale.

Sabato 13 novembre il documentario è proiettato nella Sala Rosa del Comune di Arezzo, a cura del Comitato FIDU locale; dall’11 dicembre si inizia la serie di proiezioni nelle scuole, con un primo incontro in Umbria a Sangemini. Tutti i Comitati della FIDU sono invitati a collaborare alla diffusione di questa campagna organizzando incontri, in particolare in collaborazione con le amministrazioni locali e le istituzioni scolastiche. L’impegno della FIDU è di contribuire con tutte le proprie forze alla lotta per eradicare, in Mauritania come ovunque nel mondo, questa piaga storica, uno dei più gravi crimini contro l’umanità.