MORATORIA UNIVERSALE 2018

FERMIAMO LE ESECUZIONI!

 

COS’È LA MORATORIA UNIVERSALE DELLA PENA DI MORTE

Nel dicembre 2007 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò per la prima volta, con 104 voti a favore, 54 contrari e 29 astensioni, una risoluzione per una moratoria universale sull’applicazione della pena di morte. Un anno dopo, un’analoga risoluzione passò con 106 voti a favore, 46 contrari e 34 astensioni. Da allora, ogni due anni la risoluzione è messa al voto dell’Assemblea e, con un testo variamente formulato di volta in volta, le Nazioni Unite ribadiscono che la pena di morte è una pratica che mina la dignità umana e che la sua abolizione è necessaria per il progressivo sviluppo dei diritti umani, invitando ogni Stato che ancora la conserva ad osservare una moratoria delle esecuzioni.

Attualmente, la sfida principale è quella di mantenere la tendenza chiaramente abolizionista che si è affermata a livello globale negli ultimi decenni, quindi quella di convincere gli Stati che ancora applicano la pena di morte a cancellarla dal loro ordinamento giuridico. L’impegno di un Paese che ancora conserva la pena di morte nella sua legislazione, ma decide di votare a favore di una sospensione delle esecuzioni, è sicuramente un primo importante passo verso l’abolizione definitiva.

 

QUALI PASSI SONO STATI FATTI GRAZIE ALLA RISOLUZIONE SULLA MORATORIA

Ad oggi, sono sei le risoluzioni adottate che hanno chiesto una moratoria universale delle esecuzioni. Rispetto al primo voto nel 2007, notevoli passi avanti sono stati fatti, giungendo – con l’ultimo voto del 2016 – a contare 117 voti a favore, 40 contrari e 31 astenuti. Da quel primo voto sono 18 i Paesi che hanno abolito la pena di morte per tutti i reati. 

  

OLIVIERO TOSCANI

Testimonial della campagna

La pena di morte non è un problema solo per quei paesi che la praticano. Noi appartenenti all’unica razza che esiste, quella umana, non vogliamo più far parte della razza disumana che ancora legalizza l’omicidio, perché uccidere è sbagliato sempre”.

Oliviero Toscani, discorso all’Organizzazione delle Nazioni Unite, aprile 2001.

 

QUALI SFIDE CI ASPETTANO PER IL VOTO DEL 2018

Nonostante sia indubbia la tendenza abolizionista, ci sono segnali preoccupanti in alcuni Paesi per questioni legate al terrorismo e al traffico di droga. Nello specifico, nel 2016 si sono registrati importanti passi in avanti grazie ai primi voti a favore di Malawi, Swaziland, Namibia, Isole Salomone, Sri Lanka e Guinea, ma abbiamo purtroppo assistito anche ai passi indietro fatti da Seychelles, Niger, Filippine e Guinea Equatoriale, i quali si sono astenuti dopo aver precedentemente votato a favore, delle Maldive che sono passate dall’astensione al voto contrario e dal Ruanda, assente dopo avere in precedenza votato a favore .

Per questo nuovo voto, previsto per l’autunno 2018 a New York, l’impegno è soprattutto quello di ottenere un numero maggiore di voti in favore, frenando l’allarmante ondata controcorrente.

 

L’OBIETTIVO DI MORATORIA UNIVERSALE 2018 – FERMIAMO LE ESECUZIONI!

I risultati ottenuti a New York sono il frutto di un intenso lavoro di advocacy della rete internazionale costituita da quei governi, ONG, coalizioni che lavorano per l’abolizione universale della pena di morte. Le missioni nei Paesi target che precedono il voto della risoluzione sulla moratoria delle esecuzioni all’Assemblea Generale dell’ONU servono per instaurare un dialogo con le autorità di quei Paesi che mantengono la pena capitale e per rafforzare la rete locale degli abolizionisti. Esse sono una risorsa fondamentale all’interno della strategia per l’abolizione della pena di morte nel mondo. Anche per il prossimo voto vogliamo continuare a garantire la nostra presenza attraverso missioni di advocacy da effettuare prima della votazione all’Assemblea generale dell’ONU in diversi Paesi che saranno identificati in base al lavoro strategico della rete abolizionista di cui siamo parte attiva.

 

# U N m o r a t o r i u m 1 8

# j o i n F I D U

 

GLI EVENTI IN PROGRAMMA

Grazie al nostro partner, l’agenzia DNA concerti, saremo presenti in diversi eventi musicali durante i quali il pubblico ospite ed accreditato potrà lasciare un contributo volontario alla campagna. Le donazioni ricevute saranno interamente devolute all’organizzazione delle missioni di advocacy che precedono il voto della risoluzione all’Assemblea Generale dell’ONU.

 

DOVE TROVARCI

6 giugno 2018 • Siren Festival Preview • Largo Venue, Roma, dalle ore 19:00

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30 giugno 2018 • Astro Festival • Circolo Magnolia, Milano

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26 – 29 luglio • Siren Festival • Vasto (CH)

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I NOSTRI PARTNER