LIBERARE VLADIMIR KARA-MURZA

La FIDU esprime forti preoccupazioni per la vita del dissidente russo Vladimir Kara-Murza, detenuto nella colonia penale di Omsk in Siberia e che dal 4 luglio risulta ricoverato nell’ospedale della struttura. Ai suoi avvocati è stato impedito di vederlo e si teme per le sue condizioni di salute, anche perché il suo caso presenta diverse analogie con quello di Alexei Navalny.

Cittadino russo e britannico, vicepresidente del movimento “Russia Aperta”, storico e premio Pulitzer per il giornalismo come collaboratore del “Washington Post”, Kara-Murza è stato fra i più attivi sostenitori dell’adozione di sanzioni “Magnitsky” contro i responsabili di gravi violazioni dei diritti umani e di corruzione su larga scala in qualsiasi Paese. Sopravvissuto a tentativi di avvelenamento nel 2015 e nel 2017, residente poi all’estero, nell’aprile 2022 è rientrato volontariamente in Russia ed è stato arrestato con l’accusa di avere diffuso informazioni “false” sull’esercito russo rispetto alla guerra in Ucraina. Successivamente è stato accusato anche di appartenenza a una “organizzazione indesiderata” e di “tradimento” per le sue critiche pubbliche, venendo condannato a 25 anni di carcere.

La sua condanna, confermata in appello, è riconosciuta come politica dalle principali organizzazioni internazionali per i diritti umani, dal governo britannico, dal Parlamento Europeo, dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e da altri governi, mentre il Canada gli ha concesso la cittadinanza canadese onoraria.

La FIDU chiede al governo italiano di unirsi agli appelli internazionali e di intraprendere azioni coordinate con gli Stati membri dell’UE per ottenere la sua immediata e incondizionata liberazione.