FIDU – Federazione Italiana per i Diritti Umani sostiene il lavoro svolto dalla Coalizione Internazionale per porre fine all’abuso della pratica riguardante l’espianto di organi. FIDU condanna fermamente il traffico di organi ed il loro prelievo forzato. Questo Crimine contro l’umanità va avanti da decenni e sembra aumentare ogni anno, portato avanti da reti segrete di ospedali statali, prigioni, campi di rieducazione e autorità statali. L’urgente necessità di sradicare questa condotta criminale contro l’umanità costituisce una responsabilità collettiva alla quale la comunità internazionale deve rispondere immediatamente.
Non c’è mai stata una chiara spiegazione da parte dell’autorità cinese sulla provenienza degli organi, se non vi fosse una chiara evidenza della violazione dei prigionieri di coscienza, degli abusi sui prigionieri, sulle minoranze religiose ed etniche, soprattutto Uiguri, praticanti del Falun Gong e altri. FIDU sostiene tutti coloro che sono diventati vittime del prelievo forzato di organi e uccisi per questa richiesta inumana.
Per porre fine a questa pratica brutale, FIDU richiama la comunità internazionale all’urgente fine di:
Condannare pubblicamente
la pratica del prelievo forzato di organi sui prigionieri in Cina;
2. Richiedere al governo
cinese di cessare immediatamente tale pratica;
3. Richiedere ed esigere trasparenza sui dati dalla Cina riguardo al prelievo forzato di organi su qualsiasi prigioniero;
4. Richiedere al governo cinese di accettare un’analisi dettagliata
indipendente in loco in Cina;
5. Richiedere al regime cinese di cessare la persecuzione dei praticanti del
Falun Gong ed esigere il rilascio immediato di tutti i prigionieri di coscienza
del Falun Gong, Uiguri e Tibetani attualmente detenuti in Cina per motivi
politici.
Poiché ogni paese del mondo ha un ruolo essenziale nella lotta contro il traffico di esseri umani allo scopo del prelievo di organi, FIDU confida nella comunità internazionale e nei governi del mondo per implementare legislazioni nazionali contro questo crimine antiumano.