CONTRASTARE DISINFORMAZIONE E PROPAGANDA

La FIDU rivendica l’importanza di difendere lo Stato di Diritto. Per questo crediamo che sia utile contribuire allo studio, alla conoscenza e alla diffusione dei fatti per contrastare i rischi di informazioni ingannevoli e propagandistiche.

Da qualche tempo la fiducia dei cittadini nei governi e nelle istituzioni democratiche è in declino. Le persone sentono di avere poca voce nei principali processi di sviluppi che hanno un impatto sulle loro vite. La rivoluzione digitale, inserendosi in questo clima di impotenza e di diffidenza nei confronti delle istituzioni, ha rappresentato una significativa speranza che le nuove tecnologie sarebbero state un vantaggio per la democrazia, la libertà e l’impegno sociale.

Oggi assistiamo, invece, ad un preoccupante declino democratico e la sua principale causa risiede proprio in quello che potrebbe essere definito l’’autoritarismo digitale’, che racchiude in sé il fallimento di tutte quelle speranze risposte nella funzione amplificatrice della democrazia nell’era digitale. Dati recenti ci informano che la democrazia nel mondo sta vivendo una profonda crisi.

Nello specifico, gli standard democratici sono in declino in 26 dei 41 Paesi OCSE e UE analizzati in un recente studio della Bertelsmann Stiftung. Svezia, Finlandia, Danimarca e Germania si collocano ai primi posti in termini di qualità della democrazia – sebbene anche lì la polarizzazione politica sia in aumento e indebolisca le riforme orientate al futuro. Sviluppi particolarmente negativi si possono osservare in Paesi come Ungheria, Polonia, Messico e Turchia – ma anche negli Stati Uniti, che hanno visto una caduta di nove punti dal 2014 in materia di democrazia e qualità della governance.

Secondo il Boston Globe l’età digitale non ci ha resi più liberi, ma soltanto più polarizzati. Le piattaforme digitali possono riunire nuove persone, ma possono anche funzionare come camere di eco per idee polarizzanti. I nuovi strumenti della tecnologia digitale, come i social network, sono sempre più associati a fenomeni nemici dei processi democratici come il populismo e la propaganda. Fake news e disinformazione si diffondono rapidamente nell’era digitale e nel momento in cui queste fanno da protagonista nei dibattiti, il nostro tessuto democratico è già danneggiato, compromettendo la fiducia negli stessi concetti di verità, fatti e realtà e rendendo estremamente difficile il lavoro di denuncia delle violazioni dei diritti e di sensibilizzazione da parte delle ONG.

Questo scenario diventa particolarmente pericoloso quando parliamo di elezioni. L’interferenza elettorale non è solo una sfida europea. L’ingerenza straniera è sospettata nelle elezioni in tutto il mondo. Sempre più attori utilizzano questa tecnica di destabilizzazione – che ha dimostrato di essere non solo molto più potente di molte forme tradizionali di attacco, ma anche significativamente più economica e più difficile da provare e infine perseguire.

Inoltre, la crescita delle piattaforme in rete con capacità di raccolta dei dati senza precedenti ha creato nuove opportunità per i regimi autoritari, come Cina e Russia, per controllare le loro popolazioni in modo più efficace, diffondendo notizie false e visioni estreme.






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‘THE WRONG PLACE’