LIBERO ISKANDER YERIMBETOV, ACCOLTO IN SVIZZERA CON UN VISTO UMANITARIO

Il 4 luglio Iskander Yerimbetov, uno dei più noti prigionieri politici kazaki, è arrivato all’aeroporto di Ginevra, dopo avere ottenuto un visto umanitario per la Svizzera. Arrestato in Kazakistan nel novembre 2017 con accuse palesemente strumentali di reati finanziari mai avvenuti, in realtà come forma di pressione sulla sorella Bota Jardemalie da anni rifugiata politica in Belgio, era stato sottoposto a maltrattamenti e pestaggi mentre era detenuto in attesa di giudizio e, dopo un processo iniquo (seguito da osservatori della FIDU), condannato a 7 anni di reclusione. Nel dicembre 2019 – 25 mesi dopo l’arresto, dei quali molti passati in isolamento – era stato rilasciato per gravi motivi di salute.

Nell’aprile 2018, il presidente della FIDU Antonio Stango e il deputato polacco Marcin Święcicki erano riusciti a visitarlo nel centro di detenzione preventiva di Almaty, raccogliendo la sua testimonianza diretta circa le torture subite. Numerosi erano poi stati gli appelli in suo favore: oltre alla FIDU, alla Open Dialogue Foundation e alle associazioni non governative del suo Paese Kazakhstan International Bureau of Human Rights and Rule of Law e Ar-Rukh-Hak, avevano chiesto la sua liberazione il Comitato Helsinki Norvegese, Human Rights Watch, il Consiglio degli Ordini Forensi Europei (CCBE) e il Gruppo di Lavoro delle Nazioni Unite sulla Detenzione Arbitraria. La FIDU aveva contribuito a portare il caso all’attenzione del Parlamento e della Commissione europei e delle Assemblee Parlamentari dell’OSCE e del Consiglio d’Europa.

Ad accogliere Iskander Yerimbetov a Ginevra sono stati presenti, insieme con il presidente della FIDU, Lyudmyla Kozlovska e Paola Gaffurini dell’ODF, la sorella Bota Jardemalie e altri familiari. Yerimbetov ha ringraziato tutti coloro che si sono attivati per la sua liberazione e ha chiesto che nessun prigioniero politico venga dimenticato.

Nel salutare con gioia questo esito, la FIDU conferma l’impegno a proseguire la campagna per la liberazione di tutti i detenuti per motivi politici in qualsiasi Paese e conta sul pieno sostegno dei propri Soci, della rete dei Comitati locali, dei volontari e dei partner internazionali.

A questo link il Rapporto sulle missioni FIDU in Kazakistan 2018-2019

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